La fede che cura, un convegno al chiostro delle Clarisse
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La fede che cura, un convegno al chiostro delle Clarisse


Sabato 11 ottobre alle ore 19.30, nella suggestiva cornice del chiostro delle Clarisse si terrà il convegno “La fede che cura. Cristianesimo, malattia, guarigione”, un appuntamento di rilievo che coniuga cultura, spiritualità e riflessione, inserito nel programma della Festa d’Autunno in onore di Maria SS.ma del Rosario e dei Santi Medici Cosma e Damiano.

Dopo il significativo riscontro ottenuto lo scorso anno con il convegno “Il culto dei Santi Medici in Puglia tra agiografia e devozione popolare”, la proposta culturale di quest’anno torna ad approfondire, da nuove angolazioni, il legame tra fede e cura, corpo e spirito, all’interno della tradizione cristiana.

L’iniziativa, che vede il patrocinio del Centro di Studi Micaelici e Garganici “Giorgio Otranto” dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, intende offrire uno spazio di dialogo interdisciplinare in grado di unire storiche, artistiche e mediche al tema della malattia e della guarigione.

Due voci autorevoli animeranno il convegno. La prof.ssa Immacolata Aulisa, docente di Storia del cristianesimo e delle chiese presso l’Università degli Studi di Bari, proporrà un intervento dal titolo “Medicina umana e medicina divina tra tarda antichità e medioevo”. Il suo contributo guiderà i presenti in un viaggio tra fonti storiche e pratiche religiose, mostrando come la malattia fosse percepita non solo come evento clinico, ma anche come esperienza spirituale, sociale e comunitaria. Dalla medicina antica alle cure monastiche, dai santi taumaturghi alle reliquie, emergerà una visione integrata della cura, in cui fede, scienza e carità si intrecciano in modo profondo.

A seguire, la dott.ssa Vincenza D’Onghia, medico chirurgo, offrirà un originale punto di vista sul tema attraverso la relazione “Corpi e cure: la medicina nella raffigurazione artistica”. Il suo intervento analizzerà la rappresentazione della malattia e della guarigione nell’arte sacra e votiva, illustrando come l’immaginario artistico abbia tradotto nei secoli la sofferenza e la speranza, tra simboli religiosi, gesti terapeutici e strumenti medici.

A moderare l’incontro sarà Antonio Natile, che guiderà il dialogo tra le relatrici e il pubblico, stimolando riflessioni che uniscano il sapere accademico all’esperienza personale e collettiva della cura. Il convegno nasce dalla volontà di offrire una riflessione ampia e accessibile sul significato del “prendersi cura” nella visione cristiana, in un tempo in cui anche la medicina contemporanea riscopre il valore della centralità della persona. La figura dei Santi Medici Cosma e Damiano, al centro della festa patronale, rappresenta un simbolo potente di questo intreccio tra scienza, fede e servizio verso il prossimo.

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