TARI, nel 2025 aumenti del 7%
Nel 2025 previsto un aumento TARI di circa il 7 per cento. A sancirlo il Consiglio comunale dello scorso 27 giugno, in una giornata rivelatasi torrida per il clima e per il portafoglio dei nocesi.
Sin dalle prime parole del sindaco Intini, impegnato in una relazione ben scandita in ogni sua parte, appare chiaro che di lì a qualche minuto a essere annunciate e votate non saranno delle riduzioni. E in effetti, a intervento concluso, l’esito è amaro: aumenti delle tariffe e parti concordi nell’individuare le cause degli incrementi in agenti esterni al Comune. «L’ente si trova a dover far fronte a continui aumenti di costo senza poter interloquire con chi prende decisioni sulla gestione dei rifiuti» sottolinea Intini. «In Puglia c’è un’emergenza TARI, chi dice il contrario è intellettualmente disonesto». Dalla minoranza a fornire una sponda a un primo cittadino visibilmente in difficoltà è il consigliere Mezzapesa, il quale ha aperto a una protesta dei Comuni pugliesi affinché, in vista delle prossime elezioni, la Regione si impegni a frenare agli aumenti.
Stando a quanto rilevato durante la discussione a causare gli incrementi sarebbero l’aumento dei costi in discarica; l’aumento dei costi a carico del gestore (Navita ndr) dovuti all’inflazione; il costo di 6 euro per contribuente per il finanziamento del futuro “Bonus sociale dei rifiuti” introdotto dal Governo; l’aumento dell’addizionale provinciale TEFA dell’1% e per complessivi 200mila euro; le scorie legate alla tumultuosa delibera ARERA sugli impianti minimi e sulla calmierazione dei costi in discarica, resa nulla nel 2023 da una sentenza del Consiglio di Stato, con extra-costi che si aggirano tra i 60mila e i 65mila euro annui.
Da segnalare inoltre l’avvenuta modifica del regolamento TARI, con l’introduzione di riduzioni del 50 per cento per B&B, affittacamere, case vacanze e strutture affini non titolari di partita Iva, aprendo alla distinzione tra attività imprenditoriale e attività di sostegno al reddito.