
Referendum, la posizione della Lega
Onofrio D’Onghia, responsabile provinciale della Lega, ha diffuso un comunicato stampa in merito al referendum dell’8 e 9 giugno. “Referendum? Grazie, ma anche no – si legge nella nota diffusa alla stampa. Premesso che la tutela dei lavoratori si può raggiungere con i classici passaggi parlamentari, non si comprende perché, ora, di colpo, e non prima quando erano al governo, ma adesso, dopo averlo promosso a pieni voti anche con i sindacati a loro allineati, Pd e soci spingano per l’abrogazione del Jobs Act con un referendum strumentale strutturato su cinque quesiti. Cinque quesiti dove, dopo i primi quattro a tutela dei lavoratori, fa capolino un quinto strumentale, atto a concedere la “cittadinanza facile” (loro sogno politico/elettorale) a lavoratori e figli minorenni extra-UE residenti in Italia, non dopo 10 anni come da legge vigente, ma dopo soli cinque. Tenuto conto della premessa iniziale, come Lega e centrodestra ci dichiariamo contrari. Ovviamente non siamo di certo contrari a tale riforma (per diversi aspetti condivisibile), ma a questo metodo strumentale che, per mezzo di un referendum di scopo, come dichiarato dal segretario sindacale CGIL Maurizio Landini, mira a regolarizzare anzitempo la posizione comunitaria di 2,5 milioni di cittadini extra-UE in Italia, potenziali e nuovi loro elettori. Il nostro intento è evitare che si raggiunga il quorum e quindi, in ragione di ciò, più che cinque tassativi No, suggeriamo la totale astensione dal voto”.