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Numerose famiglie nocesi preoccupate per le sorti dei lavoratori Ilva

Sale la preoccupazione anche nella popolazione nocese per le sorti dell'Ilva di Taranto e dei lavoratori pendolari che quotidianamente raggiungono il più grande stabilimento siderurgico d'Europa e per le centinaia di maestranze impegnate a Noci e nei centri limitrofi nell'indotto del settore metallurgico. Non come accadeva negli Anni Settanta e Ottanta, ma l'economia nocese tuttora si basa ancora sulle rimesse dei lavoratori. Riprendiamo dall'agenzia giornalistica Dire (Roma) una nota parlamentare che riporta i passaggi significativi dell'intervento svolto dal Sen. Piero Liuzzi martedì 4 agosto scorso nell'aula di Palazzo Madama sulle implicazioni di natura economica e giuridica dell'ennesimo procedimento emanato dal Governo Renzi sull'ex Italsider (sequestro di impianti e continuità aziendale in caso di procedure fallimentari). 

DL FALLIMENTI. LIUZZI (CR): GOVERNO CHIARISCA SU SORTI DI LAVORATORI ILVA
(DIRE) Roma, 4 ago. - "Torna impellente il dilemma lavoro - salute nel decreto legge in materia fallimentare e l'assurdo braccio diferro fra poteri dello Stato a Taranto getta nello sconforto migliaia di lavoratori, finendo per prostrare l'intera economia del Mezzogiorno". Lo ha detto il senatore Piero Liuzzi del gruppo del Conservatori e Riformisti (CRi) per motivare il voto contrario all'ottavo provvedimento sull'Ilva di Taranto, contenuto neldecreto legge sui fallimenti, sul quale il governo ha posto la questione di fiducia in Senato e "i cui esiti - secondo il senatore pugliese - finora si sono dimostrati incerti". E ha aggiunto: "L'esigenza di bilanciare la continuita'produttiva degli impianti, i tassi occupazionali, la tutela della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro dovrebbe essere salvaguardata anche nella circostanza del sequestro degliimpianti industriali, che non dovrebbe impedire l'attività d'impresa. Tuttavia il governo dovrebbe spiegare se il decreto stamettendo a repentaglio la sicurezza dei lavoratori". "Ancora precarieta' del lavoro in provincia di Taranto - ha concluso Liuzzi - un fatto tanto piu' grave alla luce dei preoccupanti dati elaborati recentemente da Istat e Svimez sullo stato dell'economia nel Mezzogiorno".

 

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